Cinema

Mini - Intervista a Christian e Brando De Sica

Mini - Intervista a Christian e Brando De Sica

Con Christian De Sica e suo figlio Brando si è aperto il ciclo 'Un tè con Mini Ciak', nello spazio Mini Lounge sulla terrazza dell'Auditorium. In realtà è un evento nell'evento: la pubblicazione per Mondadori dell'autobiografia di Christian 'Figlio di Papà' e la presentazione al Festival di Roma di 'Parlami di me' diretto da Brando, protagonista il padre con il musical che ha portato nei teatri d'Italia ricordi e nostalgie familiari, storia della rivista, omaggi al grande cinema e allo spettacolo. Ecco, dunque, '2 volte Figli di Papà', che affianca sul palco i due esponenti della famiglia De Sica, 'nel cinema dal 1900', al critico e giornalista Antonio D'Orrico: conversazione, intervista, indagine curiosa, sorprendente e aneddotica, introdotta da Beppe Cottafavi. A fine incontro riesco ad avvicinarmi furtivamente ad entrambi, incuriosita da come sono riusciti a mettersi a nudo di fronte a noi giornalisti: - Brando, come primo lavoro ufficiale hai scelto come musa tuo papà. Come è stato lavorare con lui? (B) Bè papà è fantastico, scherzoso in pubblico ma molto professionale e rigoroso quando lavora. E mi ha ispirato come musa perchè in realtà io sono cresciuto con i suoi film (e con quelli di nonno ovviamente). Mi interessava far uscire la parte umana, quella commovente, volevo che arrivasse questo al pubblico e spero che arrivi. - Christian, come è stato invece per te lavorare con Brando, non avendo avuto tu la possibilità di lavorare a fianco di tuo papà? (C) E' stata una bella esperienza, avevo già visto dei corti di Brando che aveva realizzato in America, quindi sapevo che comunque il lavoro era alla sua portata. E' stato emozionante. Si con papà non ho fatto in tempo a lavorare, purtroppo, è venuto a mancare troppo presto, avevo 23 anni e muovevo i primi passi nel mondo dello spettacolo. Per questo l'emozione è ancora più grande.